Indice dei contenuti
Introduzione
Parlare in pubblico è una delle competenze più richieste nel mondo contemporaneo, e mai come durante l’Esame di Maturità si rivela una risorsa decisiva per affrontare con successo la prova orale. Molti studenti arrivano all’orale preparati nei contenuti ma impreparati nell’esposizione. Questo articolo vuole offrire agli studenti una serie di consigli pratici per trasformare l’orale della maturità in un momento di potenziamento personale. Non ci limiteremo ai soliti consigli generici. Andremo oltre. Scopriremo strategie psicologiche, tecniche di oratoria avanzata, esercizi pratici, e strumenti cognitivi per imparare a parlare con sicurezza, chiarezza e impatto.
Imparerai come organizzare un discorso da 100 e lode, come coinvolgere la commissione, gestire l’ansia in modo efficace e usare la tua voce e il tuo corpo per comunicare padronanza, anche quando la mente vacilla. Approfondiremo routine quotidiane da mettere in atto sin da oggi e ti guideremo in un percorso concreto, passo dopo passo, per arrivare pronto all’appuntamento più importante dell’anno scolastico.
Perché Parlare in Pubblico È la Chiave per Superare l’Orale della Maturità
L’orale della Maturità non è solo una prova scolastica: è una palestra di vita, una simulazione concreta di situazioni che gli studenti affronteranno anche in ambito universitario, professionale e sociale. Parlare in pubblico è una delle soft skills più richieste nel mondo contemporaneo, ma troppo spesso viene sottovalutata nella preparazione scolastica. Eppure, la capacità di esprimere un concetto con chiarezza, sicurezza e coerenza è spesso più incisiva del contenuto stesso, soprattutto quando ci si trova a dover affrontare una commissione formata da professori noti e meno noti.
Imparare a parlare in pubblico significa anzitutto imparare a pensare parlando, ovvero tradurre in parole idee complesse mantenendo un filo logico evidente. Questo tipo di allenamento attiva aree cognitive coinvolte nella memoria a breve termine, nella sintesi e nella gestione delle emozioni. Parlare bene, quindi, non è solo una questione di stile, ma un atto mentale completo, che coinvolge attenzione, concentrazione e autocontrollo. Durante l’orale, ogni esitazione, pausa fuori luogo o esitazione nella voce può influire negativamente sulla percezione che la commissione ha dello studente, anche se il contenuto è corretto.
Il punto di forza dell’oratoria non sta solo nella preparazione teorica, ma nella pratica costante. Parlare davanti allo specchio, registrarsi con lo smartphone, simulare l’esame con amici o familiari sono esercizi di base che aiutano a prendere confidenza con la propria voce e a valutare eventuali errori o debolezze. Ma per ottenere un vero salto di qualità bisogna andare oltre. Serve una metodologia di allenamento, basata su obiettivi chiari, tecniche specifiche e progressione.
Preparare un Orale da 100 e Lode
Uno degli errori più comuni che gli studenti commettono durante l’orale della Maturità è affrontare l’esposizione come un semplice “ripetere la lezione” a memoria. Ma un discorso efficace non è una sequenza di nozioni, bensì una narrazione strutturata, coerente e personalizzata. La differenza tra un’esposizione scolastica e una presentazione d’impatto sta proprio nella struttura del discorso. Un orale da 100 e lode non nasce dall’accumulo di dati, ma dalla capacità di organizzare le informazioni secondo un ordine logico, fluido e coinvolgente. Ecco perché diventa fondamentale conoscere e applicare alcune tecniche di costruzione narrativa. Vediamo adesso alcuni consigli pratici da integrare nella propria preparazione:
Tecnica Uno: Mappe Concettuali
Le mappe concettuali sono uno strumento eccezionale da integrare nel nostro studio. Se non ti è familiare questo metodo, ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato! Ma ti starai chiedendo… a cosa servono le mappe concettuali per imparare a esporre un argomento studiato?
Questo potente strumento è estremamente utile per quanto concerne la sicurezza nell’esposizione. Attraverso l’utilizzo delle mappe concettuali potrai consolidare la conoscenza degli argomenti che dovrai studiare e così avrai in automatico più sicurezza quando dovrai esporre. Le mappe concettuali non devono essere né troppo semplicistiche né eccessivamente dettagliate ma devono aiutarti a mantenere il controllo dell’esposizione, evitando salti logici o digressioni. Questo metodo si rivela molto utile per quei studenti che hanno una memoria di tipo visivo e per massimizzare la loro utilità è fondamentale realizzare da soli le proprie mappe, sia scrivendole a mano che sfruttando strumenti digitali.
Tecnica Due: Struttura in Tre Atti
La prima tecnica da utilizzare quando si spiega a voce un argomento è quella di individuare i punti principali di un discorso, dividendo le conoscenze in tre atti: introduzione, sviluppo e conclusione. Durante l’esame, ti sarà chiesto di partire da una singola immagine attraverso la quale dovrai collegare i diversi argomenti che hai studiato. Per questo motivo può essere estremamente utile imparare a suddividere in modo corretto un discorso orale.
Nell’introduzione, l’obiettivo è catturare l’attenzione della commissione, dichiarare l’argomento e spiegare perché e come si collega all’immagine che ti verrà mostrata dalla commissione. In questo momento, si stabilisce il tono e si predispone l’ascoltatore (in questo caso la commissione) a seguire il tuo discorso. Nello sviluppo invece bisogna approfondire i contenuti, dimostrando padronanza dell’argomento riportato. In questo punto oltre alla spiegazione dell’argomento, puoi iniziare già a inserire i “punti di appiglio” che ti aiuteranno a collegare le prossime materie. Infine, nella conclusione, è fondamentale offrire
Esempio pratico: Guernica e la guerra civile spagnola
Supponiamo che la tua commissione selezioni come immagine quella della Guernica di Pablo Picasso. Vediamo ora come suddividere il discorso a partire da questo tema.

Introduzione
L’opera Guernica di Pablo Picasso è una delle più celebri denunce visive contro la violenza della guerra. Realizzata nel 1937, essa rappresenta una risposta diretta al bombardamento dell’omonima cittadina basca da parte dell’aviazione tedesca e italiana, intervenute a sostegno del generale Francisco Franco durante la Guerra Civile Spagnola. In questo contesto, Guernica assume il ruolo di testimonianza artistica e civile, diventando un simbolo universale della sofferenza provocata dai conflitti bellici.
Obiettivo dell’introduzione:
- Dare un’impressione chiara e decisa;
- Collegare l’immagine al tema scelto;
- Far capire subito la direzione che prenderà il discorso.
Sviluppo
Il dipinto, di grandi dimensioni e realizzato interamente in bianco e nero, fu esposto per la prima volta al Padiglione spagnolo dell’Esposizione Universale di Parigi nel 1937. La scelta cromatica richiama le fotografie di guerra, accentuando l’impatto emotivo e documentaristico dell’opera. La composizione è densa di elementi simbolici: il toro, il cavallo ferito, la madre che urla col bambino morto in braccio, la lampada, la casa in fiamme. Tutte queste figure, rappresentate con un linguaggio espressivo e deformato di matrice cubista, restituiscono un senso di caos, disperazione e violenza disumana.
L’opera non descrive un momento preciso del bombardamento, ma ne coglie l’essenza tragica e ne rappresenta le conseguenze psicologiche e umane. Guernica si inserisce quindi nella tradizione dell’arte come strumento di denuncia sociale, e nel caso specifico costituisce anche un’introduzione ideale al contesto storico in cui è nata: la Guerra Civile Spagnola. Attraverso l’opera di Picasso è possibile accedere a una riflessione più ampia sulle cause, le dinamiche e gli effetti di quel conflitto fratricida che sconvolse la Spagna e prefigurò i drammi del secondo conflitto mondiale.
Obiettivi dello sviluppo:
- Padronanza del contenuto artistico;
- Capacità di leggere e interpretare un’opera;
- Preparazione al prossimo collegamento, ossia Storia.
Conclusione
Guernica è molto più di una semplice opera d’arte: è un manifesto universale contro la guerra e contro la sofferenza inflitta ai civili. L’intensità emotiva, la scelta stilistica e il contesto in cui è stata realizzata la rendono un’opera chiave per comprendere il rapporto tra arte e impegno civile nel Novecento. Proprio per il suo significato storico e simbolico, essa rappresenta un punto di partenza significativo per l’analisi della Guerra Civile Spagnola, tema che consente di approfondire gli eventi politici e militari che hanno segnato in profondità la Spagna e l’intera Europa del secolo scorso.
Obiettivi della conclusione:
- Tirare le fila del discorso;
- Lanciare un collegamento fluido alla prossima disciplina;
- Mantenere l’attenzione alta fino alla fine.
Tecnica Tre: Lavorare sulla Voce
È importante anche lavorare su variazioni ritmiche e modulazioni della voce, in modo da evitare monotonia. Inserire citazioni, esempi concreti, riferimenti culturali o esperienze personali aiuta a rendere il discorso vivo, memorabile e autentico.
Per fare questo può essere estremamente utile provare a ripetere ad alta voce gli argomenti studiati, facendo attenzione all’uso delle parole e al modo in cui le pronunci. Se la tua preparazione è buona e avrai già compreso quali sono i punti salienti degli argomenti che hai studiato imparerai con naturalezza in quali momenti può essere utile calcare su una parola in particolare, aggiungendo un tono fermo quando vuoi rafforzare un’opinione o aggiungendo un tono di dubbio se si tratta di una domanda in particolare o quando utilizzare della pause strategiche.
Prova a esercitarti registrandoti col cellulare facendo finta di trovarti davanti alla commissione, così allenerai la tua capacità di modulare il tono, cambiare il ritmo e articolare bene ogni parola.
Come Gestire la Paura di Parlare Davanti alla Commissione
L’ansia è uno dei principali ostacoli che gli studenti incontrano nell’affrontare l’orale della Maturità. Non si tratta solo di “essere nervosi”, ma di un’esperienza emotiva complessa che coinvolge il corpo e la mente. Il cuore accelera, le mani sudano, la voce trema, la mente si svuota. Tutto questo può compromettere anche la migliore preparazione. Ma l’ansia non è il nemico: è un segnale del nostro sistema nervoso che ci avvisa di un evento percepito come importante. Imparare a gestirla, invece che combatterla o reprimerla, è la chiave per trasformare uno stato di tensione in una risorsa.

Accetta la tua ansia
La prima strategia per controllare l’ansia è accettarla consapevolmente. Sapere che l’ansia è un normale stato psicologico nel quale ogni essere umano si ritrova almeno una volta nella vita è il primo passaggio per imparare a gestirla.
Ci sono numerose tecniche per imparare a gestire l’ansia, come ad esempio la respirazione diaframmatica, lenta e profonda, ha un impatto diretto sul sistema parasimpatico, che regola la calma. Praticare 10 minuti al giorno di respiro consapevole può ridurre drasticamente i livelli di ansia percepita. In particolare, è utile adottare la tecnica 4-7-8: inspira per 4 secondi, trattieni per 7, espira per 8. Fallo prima di dormire, al mattino o anche poco prima dell’orale. Allenare la mente alla calma è un percorso: non basta una sola sessione. Serve costanza e determinazione. Puoi creare una routine settimanale in cui alterni esercizi di respirazione, visualizzazione positiva dell’esame e momenti di silenzio in cui immagini te stesso esporre con calma e sicurezza.
Oppure la ristrutturazione del pensiero. Invece di dire “farò una figuraccia”, impara a dirti: “posso non essere perfetto, ma posso essere chiaro”. Cambiare il linguaggio interiore modifica anche la percezione di sé. Inoltre, puoi immaginare l’esame come una conversazione e non un giudizio. Visualizza i professori come interlocutori curiosi, non come giudici severi. Questa tecnica, unita a una preparazione pratica solida, riduce il peso simbolico della performance.
Il Linguaggio del Corpo All’Esame di Stato
Quando entri nell’aula della commissione e ti siedi per iniziare l’orale, la tua comunicazione è già iniziata, ancora prima che tu pronunci la prima parola. Il linguaggio del corpo trasmette informazioni potentissime sul tuo stato emotivo, sulla tua preparazione e sulla tua sicurezza. Non è un dettaglio: è una componente fondamentale del public speaking. Numerosi studi di psicologia della comunicazione dimostrano che oltre il 60% del messaggio che un interlocutore percepisce è veicolato in modo non verbale, semplicemente attraverso
- Postura;
- espressioni facciali;
- gestualità;
- contatto visivo; tono di voce
Ed è proprio per questo che imparare a governare il corpo durante l’orale della Maturità è un investimento decisivo.
Postura
Iniziamo dalla postura: siediti dritto ma non rigido. Una schiena troppo inclinata in avanti comunica tensione o insicurezza, mentre una posizione troppo rilassata può sembrare disinteressata. L’obiettivo è trovare l’equilibrio tra apertura e compostezza. I piedi ben appoggiati a terra, le spalle rilassate ma aperte, il mento leggermente sollevato. Questa posizione comunica presenza mentale e controllo emotivo. Inoltre, una buona postura migliora la respirazione e rende più stabile la voce.
Contatto Visivo
Il contatto visivo è spesso uno degli aspetti più trascurati. Molti studenti, per timidezza o ansia, evitano di guardare i membri della commissione. Ma lo sguardo ha un potere enorme: quando guardi chi ti ascolta, stabilisci una relazione. Attenzione però a non fissare ossessivamente un solo professore o a “scansare” quelli che ti sembrano più severi. Impara a distribuire lo sguardo in modo fluido, come se stessi parlando a una piccola platea. Anche solo due secondi di contatto visivo per ogni interlocutore possono fare la differenza.
Gestualità ed espressioni facciali
Parliamo ora di gestualità. I gesti devono essere coerenti con il discorso e soprattutto contenuti nei limiti dello spazio in cui ti trovi. Gesticolare troppo, con movimenti nervosi o ripetitivi, distrae e comunica agitazione. Al contrario, piccoli gesti ben calibrati rafforzano il messaggio. Puoi usare le mani per sottolineare un passaggio importante, mostrare una connessione logica tra concetti o indicare una mappa o un grafico, se previsto. È fondamentale evitare tic motori come toccarsi continuamente i capelli, tamburellare le dita o spostarsi nervosamente sulla sedia: sono segnali di insicurezza che il corpo invia senza che te ne accorga.
Anche il volto ha un linguaggio. Le espressioni facciali devono essere coerenti con il tono del discorso. Un volto impassibile, rigido o spento comunica distacco. Allenati a variare l’espressione in base al contenuto: un leggero sorriso può introdurre empatia, un’espressione seria rafforza la credibilità di un ragionamento critico, un sopracciglio alzato può sottolineare un dubbio o una provocazione intellettuale.

Conclusione
L’orale della Maturità può fare paura, e non c’è nulla di strano in questo. È un momento carico di attese, pressioni, emozioni contrastanti. Ma, come hai visto lungo questo percorso, è anche una straordinaria opportunità di crescita, di espressione personale, di consapevolezza. Il public speaking non è un’abilità riservata a politici o grandi comunicatori: è un potere alla portata di chiunque scelga di allenarlo con metodo e costanza. E tu, come maturando o maturanda, hai oggi l’occasione di iniziare a coltivare questa abilità con una finalità precisa: trasformare l’orale in un momento di autenticità, presenza e autorevolezza.
Parlare bene significa non solo sapere cosa dire, ma saperlo dire nel modo giusto, al momento giusto, alla persona giusta. Durante l’orale non sarai valutato solo sui contenuti, ma anche sulla capacità di essere chiaro, coerente, coinvolgente. Ogni tuo gesto, ogni tua parola, ogni pausa diventeranno parte di un messaggio più grande: quello della tua maturità, della tua crescita, della tua prontezza a entrare nel mondo da protagonista. In un’epoca in cui il valore delle competenze trasversali è in continua crescita, la padronanza del linguaggio orale è una delle armi più potenti che tu possa acquisire. E l’esame di Stato è il terreno perfetto per dimostrarlo.
Ricorda che l’esame di Maturità è la conclusione del tuo percorso di studi, un momento in cui attraverso una sola immagine avrai l’opportunità di unire quanto appreso nel corso dei cinque anni di scuola insieme alla possibilità di esporre il tuo percorso al di fuori dei singoli argomenti scolastici, come ad esempio il tuo percorso PCTO. Non aspettare di sentirti “pronto” per iniziare: inizia ad allenarti oggi stesso. Non importa quale immagine la commissione sceglierà per te per costruire il tuo discorso, esercitati ogni giorno nella ripetizione degli argomenti, più pratici, più imparerai veramente a migliorare le tua abilità di esposizione.