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Introduzione
Molti studenti pensano che studiare bene significhi passare ore e ore con la testa sui libri, magari fino a sera inoltrata, senza pause e con la sola compagnia dell’ansia per la verifica del giorno dopo. Ma questa idea non è solo errata, è anche dannosa.
Organizzare il tempo nello studio non significa riempire ogni minuto libero con letture, esercizi o riassunti, ma capire quando e come svolgere determinate attività per ottenere risultati migliori con meno sforzo e maggiore efficacia. È una questione di metodo, non solo di motivazione. E il metodo, al contrario di quanto si crede, non è qualcosa che si possiede, ma qualcosa che si costruisce, giorno dopo giorno, con abitudini corrette.
Tra queste abitudini, una delle più importanti – e purtroppo anche tra le più trascurate – è la corretta suddivisione del tempo tra studio e ripasso. Non basta studiare una volta e dimenticare tutto in vista della prossima interrogazione. Serve una strategia a lungo termine,
In questo articolo scoprirai, passo dopo passo, come imparare a suddividere efficacemente il tempo che passi sui libri, distribuendo in modo corretto il tempo che riservi allo studio effettivo e quello che dedichi al ripasso, svolgendo le attività giuste. Vedremo perché studiare subito dopo le lezioni fa la differenza, quali sono le tecniche migliori da usare in ogni fase dello studio, e come programmare un ripasso efficace nei giorni successivi.
Studiare e ripassare: quali attività svolgere e quando?
Per comprendere meglio come strutturare le fasi di studio e di ripasso durante l’apprendimento, è fondamentale distinguere le attività che vengono svolte nell’uno e nell’altro.
Studiare: quando e quali attività fare
La fase dello studio è un momento di apprendimento attivo, in cui gli sforzi che concentriamo sono finalizzati alla comprensione di nuovi concetti. Questo momento è fondamentale per far passare le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine e per avere risultati certi è fondamentale scegliere correttamente il momento in cui studiare e le attività di fare.
Tutto inizia il giorno stesso della spiegazione di un nuovo argomento.
Sistemare gli appunti delle lezioni della mattina
Appena rientrati da scuola, una delle attività più importanti per iniziare lo studio con il piede giusto è riprendere in mano gli appunti presi durante la mattinata (ovviamente non prima di aver pranzato e riposato adeguatamente!). È proprio in questo momento che le informazioni sono ancora “fresche” nella memoria, e rileggere quanto scritto consente di riattivare mentalmente la spiegazione, individuando eventuali punti non chiari o lacune.
Questa prima revisione non è ancora una fase di studio vero e proprio, ma una sorta di “aggancio cognitivo” che prepara la mente a comprendere e memorizzare meglio ciò che seguirà. Durante la rilettura, è utile prestare attenzione a:
- Passaggi incompleti: ossia dei punti in cui gli appunti ti risultano poco chiari
- Abbreviazioni che potrebbero risultare poco comprensibili nei giorni successivi
In questo momento, è estremamente utile annotare subito eventuali domande o dubbi, col fine di chiarirli nel momento in cui ci si approccia alla seconda fase, ossia il confronto degli appunti con il libro di testo.

Leggere attentamente il testo del libro
Dopo aver sistemato gli appunti presi in classe, la fase successiva consiste nel leggere con attenzione il libro di testo, focalizzandosi sugli argomenti spiegati durante la lezione. Questa non è una semplice lettura passiva: è un momento di confronto tra due fonti – gli appunti e il manuale – in cui lo studente ha il compito di integrare, chiarire e approfondire.
Spesso, il libro fornisce una struttura più ordinata e dettagliata rispetto alla lezione, offrendo definizioni precise, esempi esplicativi, immagini o schemi che aiutano a comprendere concetti complessi. Al contrario, gli appunti raccolgono indicazioni più dirette e sintetiche, spesso legate al modo in cui il docente ha spiegato un determinato contenuto o sottolineato le parti più importanti. Confrontare questi due strumenti permette allo studente di avere una visione più completa e di identificare eventuali lacune o punti critici da chiarire.
Una lettura attenta non significa “leggere tutto da capo” in modo lineare, ma procedere in modo attivo e selettivo: concentrarsi solo sulle sezioni del libro relative all’argomento spiegato, leggere con lentezza i passaggi che non sono stati trattati in classe, e scorrere più rapidamente quelli già noti.
Una delle tecniche migliori è quella di utilizzare post-it colorati (quelli da 5×5 cm) da inserire tra le pagine del libro. Questi non vanno riempiti con interi riassunti, ma con parole chiave, dati essenziali e concetti sintetici estratti direttamente dal testo. Lo scopo è creare un supporto immediato per il ripasso, chiaro e visibile a colpo d’occhio.
Puoi dividere il post-it in due sezioni:
- In alto, scrivi in stampatello e in grassetto il titolo del paragrafo o il concetto principale.
- In basso, elenca le parole chiave più importanti, accompagnate da brevi spiegazioni, dati o date essenziali.
Esempio pratico
Dopo aver letto la sezione sullo scoppio della Rivoluzione francese, puoi scrivere sul post-it:
Inizio della Rivoluzione (1789)
- Stati Generali → Assemblea convocata da Luigi XVI per affrontare la crisi finanziaria
- Terzo Stato → Si dichiara Assemblea Nazionale.
- 14 luglio → Presa della Bastiglia, simbolo della monarchia assoluta..
- Grande paura → Rivolta dei contadini nelle campagne.
- Abolizione privilegi feudali → Notti del 4-5 agosto.
Schemi
Dopo aver riguardato gli appunti e letto con attenzione il libro, si può passare alla fase di rielaborazione attiva, il primo passaggio per uno studio efficace.
Schematizzare significa organizzare i contenuti in una forma sintetica logica. I metodi migliori in questa fase sono il Metodo Cornell, ideale per strutturare domande e risposte a partire dagli appunti, e le mappe concettuali, che aiutano a visualizzare le relazioni tra concetti principali e secondari. Alla fine della schematizzazione, si possono evidenziare con colori diversi i concetti chiave, le definizioni, le domande frequenti: questo rende lo studio più dinamico e visivamente chiaro, soprattutto nei giorni che precedono verifiche o interrogazioni.
Lo sai che la maggior parte degli studenti evidenzia in modo sbagliato i propri appunti?
Leggi il nostro articolo con la guida per come evidenziare correttamente in fase di studio e inizia oggi a migliorare i tuoi appunti!
Ripetere ad alta voce
Terminata la fase di comprensione e schematizzazione, ha inizio lo studio vero e proprio: il momento in cui i contenuti iniziano a fissarsi nella memoria attraverso il richiamo attivo. Una delle tecniche più efficaci in questa fase è la ripetizione ad alta voce, perché ti costringe a recuperare le informazioni con un linguaggio chiaro, personale e strutturato.
La prima ripetizione va fatta utilizzando gli schemi, le mappe concettuali o le parole chiave che hai elaborato: ti guidano nel ricostruire i concetti e ti permettono di chiarire eventuali passaggi ancora incerti. Questa fase serve a rinforzare le connessioni logiche tra le informazioni e a trasformare la conoscenza passiva (quella che riconosci solo leggendo) in conoscenza attiva (quella che sei in grado di spiegare da solo).
Dopo questa prima esposizione guidata, è utile fare una seconda ripetizione senza alcun supporto visivo: metti via appunti e schemi, e prova a raccontare tutto l’argomento da zero, come se lo spiegassi a un amico. Se ti blocchi, annota mentalmente (o su un foglietto) i punti in cui hai avuto difficoltà, poi confronta ciò che hai detto con lo schema originale e torna solo su quelle parti.
Esempio pratico
Supponiamo che tu abbia studiato il capitolo sull’Impero Romano e abbia costruito una mappa concettuale con i seguenti nodi: Ottaviano, Principato, Pax Romana, Riforme amministrative, Crisi del III secolo.
- Prima ripetizione (con schema): tieni la mappa davanti a te e spiega ad alta voce cosa ha fatto Ottaviano, in che cosa consisteva il Principato, quali riforme ha attuato, cos’è la Pax Romana, e come si arriva alla crisi del III secolo. Se ti accorgi che un concetto è ancora poco chiaro, torni un attimo al libro o agli appunti per rivederlo.
- Seconda ripetizione (senza schema): chiudi il quaderno, prendi un foglio bianco e prova a ricostruire oralmente l’intero discorso. Se ti blocchi, non aprire subito gli appunti: cerca prima di ragionare sul filo logico. Solo dopo, controlla lo schema e confronta con quanto hai detto.
Questa attività, anche se dura pochi minuti, potenzia la memoria a lungo termine, ti prepara ai ripassi futuri e ti abitua a un’esposizione fluida e coerente, utile per le interrogazioni. Più volte ripeti in questo modo, meno tempo ti servirà nei giorni successivi per riprendere l’argomento.

Vuoi imparare a mettere in atto queste strategie?
Pianificare i ripassi all’interno di un calendario settimanale è il primo grande passo per rendere lo studio più organizzato, meno faticoso e più efficace. Una buona routine permette di evitare gli accumuli dell’ultimo minuto, ridurre l’ansia e consolidare la memoria nel tempo. Ma per ottenere risultati duraturi, non basta ripassare in modo regolare: è fondamentale ripassare nel modo giusto e al momento giusto.
Questa è l’essenza del ripasso strategico, spiegato in modo approfondito nel libro Ripasso Strategico, pubblicato da ScuolaUsato. Si tratta di una guida pratica pensata per studenti, genitori ed educatori che vogliono affrontare lo studio con un metodo più solido, efficace e sostenibile.
Tra i punti di forza del libro trovi:
- ✅ Strategie concrete per organizzare il tempo di studio e distribuire il carico cognitivo nel modo più efficace;
- ✅ Tecniche di memorizzazione attiva che aiutano a consolidare le informazioni nel lungo termine;
- ✅ Indicazioni su come individuare i concetti chiave e costruire un metodo personalizzato;
- ✅ Esempi realistici e spiegazioni chiare, adatte a studenti con stili di apprendimento diversi;
- ✅ Suggerimenti per sviluppare autonomia e consapevolezza, utili anche al di fuori del contesto scolastico.
Il ripasso strategico non è solo una fase in più: è la componente che completa e potenzia l’intero metodo. È ciò che permette di recuperare con facilità i concetti studiati, arrivare alle verifiche con maggiore sicurezza e ridurre drasticamente il tempo necessario per ripassare.
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