Indice dei contenuti
Introduzione
Nel 2025, l’accesso alla facoltà di Medicina in Italia ha subito un cambiamento epocale con l’introduzione del cosiddetto semestre filtro, un nuovo sistema che ha sostituito i tradizionali test d’ingresso a numero chiuso, stravolgendo non solo il modo di accedere alla facoltà ma anche il futuro professionale degli aspiranti medici. Questo nuovo modello ha generato entusiasmo, preoccupazione, e una quantità significativa di dubbi tra studenti, famiglie e persino docenti universitari. Ma che cos’è esattamente il semestre filtro? Come funziona? Chi può davvero trarne vantaggio e chi invece rischia di trovarsi in difficoltà?
La guida che stai per leggere è pensata per rispondere con precisione, chiarezza e profondità a queste domande. Analizzeremo i veri pro e contro di questo nuovo sistema, i numeri reali degli iscritti, i posti veramente disponibili, le strategie per prepararsi in modo efficace e consapevole, e le risorse migliori per affrontare questa sfida con il massimo delle possibilità. Il tutto, integrato con dati aggiornati, strumenti digitali, testimonianze, e tecniche di gestione dello studio e dell’ansia, per offrire un supporto concreto agli studenti e alle famiglie.
Continua a leggere per saperne di più!
I veri Pro e Contro del semestre filtro: tutto quello che devi sapere se vuoi studiare Medicina oggi
Il semestre filtro rappresenta una delle novità più rilevanti e controverse nel panorama universitario italiano. Introdotto con il Decreto Bernini nel 2023, il nuovo modello mira a rendere più equo l’accesso alla facoltà di Medicina, eliminando il test unico nazionale e sostituendolo con un semestre iniziale di frequenza e valutazione. Gli studenti che si iscrivono possono frequentare regolarmente le lezioni, seguire i programmi universitari e, al termine del semestre, sostenere un test basato su quanto appreso durante i corsi. I posti sono limitati e, anche se formalmente tutti possono iscriversi, solo una parte supererà l’esame e potrà continuare il percorso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia (LM-41).
Questa trasformazione ha portato con sé vantaggi, criticità e interrogativi. Da un lato, la democratizzazione dell’accesso iniziale, l’opportunità di misurarsi concretamente con lo studio universitario prima della selezione, e la possibilità per gli studenti di scoprire se il percorso di Medicina è realmente adatto a loro. Dall’altro lato, l’elevato numero di iscritti, le strutture universitarie sovraccariche, l’incertezza sull’accesso al secondo semestre, e l’ansia da prestazione causata da una competizione ancora più feroce.
I numeri reali del semestre filtro: iscritti, posti disponibili e selezione in ingresso
I dati ufficiali diffusi dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) parlano chiaro: nel 2025, sono 64.825 gli studenti iscritti al semestre aperto nelle varie facoltà sanitarie italiane. Di questi, 54.313 hanno dichiarato l’intenzione di accedere alla facoltà di Medicina e Chirurgia, mentre i restanti hanno optato per Odontoiatria, Veterinaria e altre specialistiche affini. Il numero di posti effettivamente disponibili per la prosecuzione degli studi in Medicina però è pari a 24.000, tra statali e private. Questo significa che, nonostante l’apparente democratizzazione di questo sistema, solo uno studente su tre potrà accedere al secondo semestre.
Se, da un lato, il semestre filtro ha permesso a molti giovani di entrare nelle aule universitarie senza l’ansia da test selettivo di maggio e luglio, dall’altro ha aumentato il carico logistico e organizzativo sulle università. Alcuni atenei si sono trovati impreparati a gestire un numero così elevato di studenti, causando disagi nella distribuzione delle aule, nella gestione delle lezioni e nel supporto alla didattica. Un altro punto critico riguarda il profilo degli studenti iscritti. Molti hanno scelto di provare il semestre filtro con la speranza di riuscire ad entrare, anche se magari non pienamente convinti della scelta. Questo ha generato una platea mista: studenti realmente motivati e altri più incerti, con un rischio di abbandono alto nel secondo semestre per chi non verrà ammesso.
La selezione finale, infatti, avverrà tramite un test basato sui contenuti del semestre: biologia, chimica, matematica, logica, cultura generale e alcune nozioni di anatomia e fisiologia. Il punteggio ottenuto in questo esame sarà l’unico criterio per la selezione. Questo sistema, pur più orientato allo studio universitario, mantiene comunque un filtro rigido e competitivo, simile nella sostanza a quello precedente, ma spostato temporalmente di mesi.
In definitiva, sebbene il semestre filtro abbia portato una ventata di apertura e accessibilità, non ha eliminato la selezione. Ha solo modificato le modalità di valutazione, concentrando in mesi di studio una sfida accademica che rimane comunque estremamente selettiva.

Impatto a lungo termine sul Sistema Sanitario Nazionale e sulla qualità della specializzazione medica
Uno degli aspetti più discussi del semestre filtro riguarda il suo impatto a lungo termine sul Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e, in particolare, sulla formazione dei futuri medici specialisti. A livello politico e accademico, si è sostenuto che l’apertura iniziale del semestre filtro avrebbe favorito un maggiore accesso alla facoltà di Medicina, colmando l’attuale carenza di personale sanitario che in Italia tra medici ospedalieri, medici di base e specialisti. Tuttavia, questo argomento, se preso da solo, rischia di semplificare una realtà molto più complessa.
Infatti, l’aumento del numero di iscritti alla facoltà di Medicina non corrisponde automaticamente a un aumento del numero di medici realmente operativi nel SSN. Il collo di bottiglia che da anni blocca l’accesso alla professione medica in Italia non è rappresentato tanto dall’ingresso all’università, quanto piuttosto dalla mancanza di borse di specializzazione. Per diventare medico, infatti, non basta una laurea: è necessario completare una scuola di specializzazione, che ha anch’essa un numero chiuso e insufficiente rispetto al fabbisogno nazionale. Questo significa che anche uno studente che supera il semestre filtro potrebbe trovarsi, dopo sei anni di studi, bloccato in attesa di una borsa di specializzazione.
Le associazioni di categoria lo denunciano da anni: ogni anno, oltre 10.000 giovani laureati in Medicina rimangono fuori dal sistema formativo post-laurea, costretti ad attendere, emigrare all’estero o reinventarsi in altri settori. Il semestre filtro, in questo senso, potrebbe ingolfare ulteriormente il sistema, immettendo un numero crescente di laureati che, però, non troveranno sbocchi formativi adeguati. Se non viene accompagnato da un serio potenziamento delle specializzazioni e da una riforma strutturale del SSN, il semestre filtro rischia di creare illusioni piuttosto che soluzioni.
Inoltre, va considerata la qualità della formazione universitaria. Con l’ingresso di oltre 50.000 studenti nei corsi di Medicina, molti atenei hanno dovuto gestire un carico didattico e logistico senza precedenti. Le conseguenze sono state immediate: sovraffollamento, scarsità di docenti disponibili, difficoltà nel seguire lezioni in presenza, laboratori e tirocini limitati. Il rischio concreto è che, pur aumentando i numeri, si abbassi la qualità dell’apprendimento, rendendo più difficile l’acquisizione delle competenze cliniche e scientifiche fondamentali.
Per chi è davvero utile il semestre filtro e quali profili di studenti può premiare
Uno degli interrogativi più sentiti, soprattutto tra studenti delle scuole superiori e genitori alle prese con l’orientamento universitario riguarda il vero valore del semestre filtro: è una riforma che aiuta i giovani a entrare a medicina in modo meritocratico oppure solo un cambio di facciata che lascia inalterato le difficoltà di accesso? In questa sezione cercheremo di rispondere a questa domanda, delineando i profili di studenti che possono trarre reale vantaggio da questo sistema, e quelli che invece rischiano di trovarsi penalizzati.
Partiamo da un dato oggettivo: il semestre filtro offre i primi mesi di frequenza universitaria effettiva, con accesso a corsi, laboratori, materiale didattico e supporto accademico. Questo permette agli studenti di vivere direttamente l’ambiente universitario, sperimentare la metodologia di studio, conoscere i professori e affrontare esami parziali che anticipano la selezione finale. Rispetto al vecchio test a crocette, sostenuto in poche ore senza alcun contatto con la realtà del corso di laurea, questo rappresenta un’opportunità significativa. Ma solo per chi sa sfruttarla bene.

Chi sono, dunque, gli studenti che possono realmente trarre vantaggio dal semestre filtro?
1. Studenti abituati a studiare in modo costante e autonomo
Il semestre filtro premia quegli studenti che hanno sviluppato durante gli studi superiori una disciplina personale nello studio. A differenza del test tradizionale, in cui basta prepararsi per alcuni mesi concentrando il lavoro su quiz e tecniche mnemoniche, con il semestre filtro si richiede una frequenza regolare, l’elaborazione dei contenuti teorici, la partecipazione attiva alle lezioni e la capacità di affrontare argomenti universitari complessi. Studenti che durante le scuole superiori si sono abituati a lavorare giorno dopo giorno, con metodo e autonomia, partono con un netto vantaggio.
2. Studenti motivati che hanno una vera passione per la Medicina
La selezione del semestre filtro non è solo accademica: è anche una selezione psicologica. Richiede tenacia, resistenza allo stress, gestione dell’incertezza. Chi è realmente interessato a diventare medico, chi ha già avuto esperienze di volontariato o ha maturato una vocazione autentica per la cura dell’altro, sarà in grado di reggere meglio la pressione. Al contrario, chi ha scelto Medicina per “provare”, per tentare una strada “prestigiosa” o perché spinto da altri, potrebbe non reggere il ritmo e sentirsi fuori posto già dopo poche settimane.
3. Studenti che sanno affrontare la pressione e l’incertezza
Il semestre filtro non dà garanzie. Anche se si studia con impegno, non è detto che si venga ammessi al secondo semestre. Serve quindi una forte resilienza mentale, la capacità di gestire l’ansia e mantenere alta la concentrazione per mesi, sapendo che l’esito finale dipende da una prova selettiva. Studenti con un buon equilibrio emotivo, abituati ad affrontare esami, concorsi o sfide sportive, sono più pronti a sopportare questo tipo di pressione. Al contrario, chi tende a farsi sopraffare dal panico o dalla paura del fallimento potrebbe andare incontro a blocchi emotivi e cali di rendimento, anche se dotato di buone capacità intellettive.
Senti di non aver trovato ancora quel metodo di studio che potrebbe aiutarti a superare il semestre filtro di medicina? Oppure vuoi migliorare ancora di più il tuo metodo già consolidati? Se sei uno studente delle scuole superiori che vuole provare ad entrare a medicina il prossimo anno, o uno studente che affronterà il semestre filtro quest’anno e vuole affinare ancora di più il tuo metodo di studio, potresti partire da Ripasso Strategico!
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D’altra parte, ci sono anche profili di studenti che rischiano di trovarsi in difficoltà nel contesto del semestre filtro. Chi non ha mai affrontato studio universitario strutturato, chi è molto dipendente dai professori, chi non ha maturato ancora un orientamento consapevole, rischia di perdere tempo e motivazione, soprattutto se costretto a vivere lontano da casa per pochi mesi, senza una reale prospettiva di ammissione. Anche il costo economico della permanenza universitaria (affitto, libri, trasporti, mensa) non è da sottovalutare, soprattutto se alla fine non si accede al secondo semestre.
In conclusione, possiamo dire che il semestre filtro non è né buono né cattivo in sé, ogni studente è libero di farsi la sua opinione e oggettivamente, è la prima volta che viene tentata questa strada. Detto ciò, potrebbe essere una grande occasione per chi è pronto ad affrontarlo con consapevolezza, metodo e motivazione. Per altri, potrebbe rappresentare solo un percorso intermedio che richiede riflessioni più profonde e un investimento troppo alto in relazione alle possibilità di successo. Come sempre, la scelta migliore è quella informata, ponderata e personalizzata sul singolo studente.
Il metodo di studio ideale per affrontare il semestre filtro: come prepararsi ai primi mesi di studio
Affrontare il semestre filtro di Medicina e Chirurgia non significa solo frequentare le lezioni e studiare qualche capito alla volta: significa costruire una strategia di apprendimento chiara e sostenibile nel tempo. Tutto ciò in un tempo molto limitato e con un margine di errore minimo. Le prime settimane di studio passano velocemente e la data di scadenza rappresentata del test rendono queste settimane complesse per tanti studenti. Per questo motivo, consolidare i contenuti e la preparazione necessita di un metodo strutturato in modo che ogni giorno di preparazione possa essere sfruttato al massimo.

Come funziona l’esame al termine del semestre filtro
Come abbiamo visto, la selezione a medicina non è diventata completamente libera, ma semplicemente è slittata nel tempo. A livello nazionale, in tutti gli atenei si terranno due appelli il 20 novembre e il 10 dicembre in cui saranno valutati gli studenti sulle materie del primo semestre: Biologia, Chimica e propedeutica biochimica, e Fisica. Ogni esame (da 6 CFU) prevede 31 domande:
- 15 a risposta multipla
- 16 “a completamento”, in cui si dovrà inserire la parola mancante
Mentre il punteggio sarà così definito, per un massimo di 93 punti:
- risposta esatta: +1 punto
- risposta errata: -0,10 punti
- risposta non data: 0 punti
Studiare per il semestre filtro non è come studiare per una semplice interrogazione o per una verifica scolastica. Occorre imparare ad apprendere contenuti complessi, sapere come gestire i quiz, ottimizzare la memoria, evitare il sovraccarico mentale e ridurre al minimo le perdite di tempo. Per riuscirci, è necessario un approccio integrato, che unisca pianificazione settimanale, strumenti digitali, simulazioni frequenti e tecniche di gestione dell’energia mentale ed emotiva.
In questa sezione ti guiderò passo passo nella preparazione ai primi mesi di studio, su come e dove studiare, cosa utilizzare e dove trovare le informazioni necessarie.
Come iniziare a prepararsi prima del semestre filtro: cosa studiare, dove trovare le fonti, come fare esercizi efficaci
Molti studenti commettono l’errore di considerare il semestre filtro come un punto di partenza, quando in realtà il vero vantaggio competitivo si gioca prima ancora di iniziare. Arrivare preparati al primo giorno di lezione, con una solida base teorica e una buona confidenza con il metodo universitario, può fare la differenza tra chi riesce a superare la selezione e chi si trova in difficoltà già dopo poche settimane.
Il semestre filtro non parte da zero: i programmi affrontano subito argomenti di livello universitario, che richiedono conoscenze pregresse in Biologia, Chimica, Biochimica e Fisica. Senza una base strutturata, si rischia di restare indietro fin dall’inizio. Al contrario, chi ha già consolidato concetti fondamentali e sviluppato un’abitudine quotidiana allo studio mirato, affronta le lezioni con meno ansia e più lucidità, sapendo già dove collocare ogni informazione.
In questo paragrafo analizziamo nel dettaglio:
- Quali argomenti iniziare a studiare per ciascuna materia scientifica
- Dove trovare le informazioni affidabili per il ripasso pre-semestre
- Come strutturare gli esercizi, quanti quiz fare, come correggersi
- Perché creare buoni appunti fin da subito è una scelta strategica

Cosa studiare prima del semestre filtro: guida concreta per partire dai programmi universitari ufficiali
Come abbiamo già sottolineato, iniziare il semestre filtro senza aver ripassato nulla delle materie oggetto dei primi mesi di studio è un errore che potrebbe compromettere l’adattamento a questa fase intensa dello studio. In questi ultimi giorni d’estate, potrebbe essere utile prendere in mano i testi scolastici che hai ancora a casa a leggere l’indice per ricordare quali argomenti hai studiato in questi anni di scuola, ma c’è da considerare un altro aspetto fondamentale. Infatti, sebbene questi libri siano molto utili, potrebbero non informazioni abbastanza complete rispetto ad un testo universitario, magari con un linguaggio semplificato che non rispecchiano dunque i reali contenuti affrontati durante il semestre universitario.
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Per questo motivo, il consiglio più efficace è quello di consultare direttamente i programmi ufficiali delle università, accessibili attraverso le pagine “Insegnamenti” dei siti istituzionali dei corsi di Medicina. Ogni ateneo italiano, infatti, pubblica annualmente il programma dettagliato dei corsi, indicando:
- Il nome dell’insegnamento (es. Biologia cellulare e molecolare, Chimica organica, Fisica applicata alla medicina);
- Gli obiettivi formativi e le competenze attese;
- Gli argomenti trattati, spesso suddivisi in moduli tematici;
- I testi di riferimento consigliati dagli stessi docenti.
Iniziare a prepararsi sulla base di questi programmi significa anticipare il lavoro universitario, farsi trovare pronti già dalle prime settimane e, soprattutto, orientare lo studio su contenuti realmente richiesti. Per trovare queste informazioni, è sufficiente accedere al sito dell’università scelta (es. Università di Bologna, Sapienza Roma, Statale Milano), entrare nella sezione Corso di laurea in Medicina e Chirurgia, e selezionare Insegnamenti > Biologia cellulare e molecolare. In ogni scheda troverai il “Syllabus”, in cui ci saranno indicati anche i testi ufficiali consigliati consigliati dal docente per lo studio della disciplina.
Programma di Biologia per il semestre filtro
Nei siti ufficiali dei corsi di Medicina, l’insegnamento di Biologia è spesso denominato Biologia cellulare e molecolare. Alcuni corsi includono anche moduli di genetica e biochimica introduttiva. I contenuti fondamentali da consolidare in anticipo sono:

- Le basi dell’organizzazione biologica e molecolare della vita
- I meccanismi cellulari di trasmissione e controllo dell’informazione genetica e epigenetica
- Processi Molecolari dell’Espressione Genica e del Controllo Cellulare
- I meccanismi cellulari di trasmissione e controllo dei caratteri selvatici e mutati
- Le strutture cellulari: biogenesi, morfologia e funzioni
- La cellula e l’ambiente, la segnalazione cellulare e la trasduzione del segnale
- Il controllo della proliferazione e della sopravvivenza cellulare
Studiare direttamente da questi testi ti darà un linguaggio tecnico corretto e ti abituerà al tipo di spiegazione utilizzata nelle lezioni accademiche.
Chimica e Propedeutica Biochimica
Nel primo semestre di Medicina, è spesso presente un insegnamento di Chimica generale e propedeutica biochimica, oppure due corsi separati. Anche qui è fondamentale consultare il sito dell’università per accedere alla scheda dettagliata dell’insegnamento. Gli argomenti da anticipare con lo studio personale includono:
- La struttura dell’atomo, la tavola periodica degli elementi e i legami chimici
- Stati di aggregazione della materia e principi di termodinamica
- Miscele e soluzioni e le proprietà colligative delle soluzioni
- Generalità sulle reazioni chimiche, cinetica ed equilibrio chimico
- Acidi, basi, sali, pH, soluzioni tampone; reazioni di ossido-riduzione ed elettrochimica
- Proprietà del carbonio e reattività dei composti organici, idrocarburi, alogenuri alchilici, idrocarburi aromatici e derivati
- I gruppi funzionali e isomerie: alcoli, fenoli, eteri, tioli e tioeteri; aldeidi e chetoni; acidi carbossilici e derivati, ammine e ammidi
- Amminoacidi e proteine, carboidrati, lipidi, nucleotidi e polinucleotidi

Questa fase di studio anticipato permette di affrontare meglio la rapidità con cui vengono trattati questi argomenti in aula, dove il ritmo è molto più veloce rispetto alla scuola superiore.
Fisica
L’insegnamento di Fisica in Medicina è spesso orientato agli aspetti applicativi in ambito biologico e sanitario. Di solito è presente sotto la dicitura “Fisica Medica”, “Fisica applicata” o “Fisica e Statistica”. Anche se viene trattata meno estensivamente rispetto a biologia e chimica, è comunque oggetto di valutazione nel test finale e nei quiz durante il semestre. Gli argomenti più utili da rivedere in anticipo sono:

- Introduzione ai metodi della fisica
- Meccanica
- Meccanica dei fluidi
- Onde Meccaniche
- Termodinamica
- Elettricità e magnetismo
- Radiazioni elettromagnetiche
Anche in questo caso, l’indicazione migliore è quella di visitare la sezione “Insegnamenti” del sito del corso di laurea in Medicina e cercare “Fisica applicata”.
Studiare questi argomenti prima dell’inizio del semestre significa ridurre drasticamente il carico cognitivo nelle prime settimane, migliorare la partecipazione alle lezioni e aumentare la probabilità di rispondere correttamente ai quiz.
Come fare appunti in modo efficace: il metodo Outline spiegato passo per passo
Uno dei pilastri per affrontare con successo il semestre filtro è saper prendere appunti in modo strategico. Lo studio universitario, infatti, non è solo questione di contenuti, ma anche di metodo: ascoltare, selezionare, scrivere, rielaborare. Senza un sistema chiaro, si rischia di perdere ore su testi complessi senza realmente interiorizzare le informazioni.
Il metodo più efficace per scrivere appunti durante il semestre filtro è il metodo Outline, che consiste nel creare una struttura gerarchica dei concetti fondamentali, organizzandoli in livelli logici e visuali. Questo approccio è stato spiegato in modo dettagliato in un articolo molto apprezzato del blog Imparare a Studiare, che ti consiglio di leggere:
Il metodo Outline si basa su alcuni principi chiave:
- Scrivere gli argomenti principali in alto, con titoli chiari e visibili
- Indentare (rientrare) le informazioni secondarie sotto ogni concetto, con uno schema ad albero
- Usare simboli, numeri e colori per distinguere i livelli logici (es. → causa, ⇨ effetto, 🔁 ripasso)
- Lasciare spazio per aggiunte, approfondimenti, collegamenti tra materie (es. biochimica ↔ fisiologia)
Questo tipo di appunti non sono lunghi né prolissi, ma altamente organizzati e sintetici che permettono di ripassare in poco tempo, ritrovare facilmente i concetti difficili e creare una memoria visiva della materia. Fare buoni appunti fin dall’inizio del semestre filtro è una scelta strategica. Non servono solo per l’immediato, ma anche per l’ultima fase di ripasso prima del test finale. Con appunti ordinati e coerenti, sarà molto più facile anche integrare le correzioni degli esercizi, come vedremo tra poco.
Come organizzare il lavoro sugli esercizi: crea il tuo quaderno degli errori e impara dai tuoi sbagli
Fare esercizi ogni giorno è fondamentale per prepararsi al semestre filtro. Ma il semplice accumulo di quiz non basta. Per trasformare gli esercizi in strumenti di apprendimento reale, è necessario organizzarli con metodo, tenere traccia degli errori e riflettere sul perché delle risposte sbagliate. Ecco perché ti consiglio di creare un quaderno degli esercizi separato dagli appunti teorici.
Questo quaderno non deve essere caotico, ma diviso con criterio. Puoi organizzarlo in sezioni per materia (biologia, chimica, fisica, logica), e all’interno di ogni sezione distinguere tre spazi:
- Esercizio svolto (con domanda, opzioni e risposta data)
- Correzione dettagliata (risposta giusta e spiegazione)
Quantità consigliata:
- Minimo 30 esercizi al giorno, divisi tra le materie principali.
- Ogni 2–3 giorni, una simulazione completa da 60 domande, da correggere con calma.
Durante la correzione, non limitarti a sapere se hai sbagliato o meno. Vai a fondo: capisci la logica della domanda, confrontala con i tuoi appunti, e se serve torna sulla teoria. In questo modo ogni quiz sbagliato diventa una mini-lezione personalizzata.
Puoi anche usare colori diversi per evidenziare le aree di debolezza: ad esempio rosso per biologia, blu per chimica, verde per logica. In questo modo, alla fine delle 12 settimane, avrai una mappa visiva di dove hai sbagliato di più e potrai impostare un ripasso mirato nelle ultime due settimane.
Cosa fare se non superi il test
La prima cosa da fare è non abbatterti.
Quando medicina prevedeva ancora il test di ammissione numerosi studenti (magari che oggi sono brillanti medici!) sono stati bocciati alla prima tranche e sono entrati l’anno successivo. E lo stesso potrai fare anche tu!
La seconda cosa da fare è invece trovare qualcosa da fare in attesa di riprovare nuovamente il semestre filtro. Se non vuoi passare dei mesi senza fare nulla e vorresti comunque studiare, puoi sempre iscriverti ad un corso di laurea differente ma affine come:
- Biotecnologie (L-2)
- Scienze Biologiche (L-13)
- Scienze Zootecniche (se eri orientato a studiare Veterinaria)
- Farmacia (LM-13)
- Professioni Sanitarie
- Infermieristica
L’elenco sarà aggiornato direttamente dal MIM e considerando il numero aperto di Medicina saranno previsti dei posti in sovrannumero.
Conclusione
Il semestre filtro rappresenta un’opportunità concreta per chi desidera accedere a Medicina, ma non è una scorciatoia: è un percorso selettivo, impegnativo e ad alto tasso di competizione. I numeri parlano chiaro: più di 54.000 iscritti per circa 24.000 posti. Superare la selezione richiede preparazione, metodo e costanza.
Questo nuovo sistema premia gli studenti che iniziano a prepararsi prima, che studiano con metodo, che sanno organizzare gli appunti in modo efficace (👉 vedi il metodo Outline spiegato qui) e che costruiscono un quaderno degli esercizi per correggere e comprendere i propri errori.
Conviene davvero? Sì, ma solo a chi sceglie Medicina con consapevolezza e si prepara in modo strutturato. A chi studia con intelligenza, usa i syllabus ufficiali, esercita ogni giorno la propria capacità di apprendere.
A chi sa che il semestre filtro non si “supera”, ma si affronta con serietà fin dal primo giorno.
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